Le piscine hanno una lunga storia alle spalle,  e oggi ci sono strutture  di straordinaria bellezza che si integrano perfettamente nel panorama naturale. Fondamentale, in ogni caso, è il trattamento delle acque.

Fin dal III secolo a.C. gli uomini hanno costruito piscine per nuotare o divertirsi in acqua. Le prime piscine moderne furono costruite a Londra nel 1837; in Italia la prima struttura pubblica fu invece inaugurata a Milano nel 1842: si chiamava “I Bagni di Diana” e sorgeva vicino a Porta Venezia, dove nel 1908 venne costruito Hotel Diana. Per oltre 40 anni l’accesso alla piscina fu consentito soltanto agli uomini, poi fu aperto anche alle donne, ma soltanto al mattino.

La piscina era alimentata dalle acque del Seveso, che arrivava a Milano grazie a una deviazione fatta dagli antichi Romani. Attualmente il fiume è molto inquinato e risulta difficile immaginare una piscina alimentata dalle sue acque…

Trattamento delle acque piscine a sfioro

Piscine a sfioro: l’estetica prima di tutto

Oggi le piscine sono molto diffuse anche nelle strutture alberghiere: in hotel di lusso e resort, la piscina all’aperto è il tocco in più che può trasformare una bella struttura in una location da sogno.

L’effetto più spettacolare si ha quando le piscine si inseriscono nell’ambiente naturale in maniera armoniosa, limitando al massimo il loro impatto visivo, come nelle piscine a sfioro, nelle quali l’acqua è a filo con il terreno, per un effetto particolarmente suggestivo.

Il trattamento delle acque nelle piscine

Dietro le acque chiare e trasparenti delle piscine stanno i sistemi di filtraggio, fondamentali per garantire l’assenza di microorganismi potenzialmente dannosi e per mantenere la limpidezza.

Il sistema di trattamento delle acque delle piscine avviene in più fasi ed è piuttosto complesso, come si può vedere qui:

schema di un impianto di trattamento acqua

Schema tipico di trattamento (figura sopra, non in scala)

Tra i processi più importanti ci sono la filtrazione delle acque e la disinfezione, che si effettua con l’aggiunta di ipocloriti, bromo o solfato di rame.
Perché tutto funzioni nel migliore dei modi è necessario scegliere valvole e componenti in grado di resistere ai fluidi aggressivi.