Già gli antichi greci conoscevano i benefici del mare sulla salute dell’uomo, ma nel 1865 un medico francese, il dottor De La Bonnerdière, li ha elevati alla dignità di una vera e propria terapia, la talassoterapia, dal greco Thalassa, che significa mare.

Da allora, vengono costruiti impianti per la talassoterapia che hanno tutta una serie di specificità legate all’alta corrosività dell’acqua di mare.

Questi sono molto diffusi in Francia, e in particolare in Bretagna, terra d’origine della Talassoterapia, mentre per ora sono meno presenti in Italia, nonostante non ci manchino le acque di mare.

Come funziona la talassoterapia

Nella talassoterapia vengono utilizzate non solo l’acqua di mare, ma anche i fanghi, le sabbie, le alghe, che portano benefici alla pelle, alla circolazione, alle vie respiratorie, tonificano e riattivano.

Uno dei trattamenti più utilizzati rimane naturalmente la balneoterapia, nella quale ci si immerge in vasche di acqua di mare che possono essere riscaldate per facilitare la circolazione del sangue, l’ossigenazione dei tessuti e l’assorbimento degli oligoelementi marini.
I benefici della talassoterapia non sono scientificamente validati, ma questa terapia può portare a una sensazione di benessere e essere d’aiuto nel trattamento di diversi problemi e patologie.

Gli impianti per la talassoterapia

Per godere dei benefici del mare non è necessario andare sulle coste: oltre alle terme e ai centri di talassoterapia, ci sono i centri benessere, dove si trovano piscine di acque di mare e trattamenti di vario genere.

La ricchezza e la salinità delle acque di mare sono benefici per il nostro organismo, ma non si può dire lo stesso per gli impianti, che vengono messi a dura prova dalla corrosività dell’acqua salina. Per questo motivo conviene utilizzare tubature e valvole in plastica (PVC, PTFE). Gli scambiatori di calore in acciaio inox non resistono alla forte salinità dell’acqua e si tende ad acquistare scambiatori in titanio. In realtà, però, la soluzione migliore è data dagli scambiatori in grafite: questo materiale è più economico rispetto al titanio e ugualmente resistente alla corrosione.

Tra le pompe più adatte per questa applicazione troviamo le pompe centrifughe orizzontali monoblocco SHB di ASV Stubbe, dotate di un’idraulica in plastica molto robusta. Le pompe, connesse ai motori standard fino a 11 kW attraverso un giunto rinforzato che permette di mantenere dimensioni compatte, sono contraddistinte da un ottimo rapporto qualità/prezzo e da una notevole versatilità, legata anche alla vasta gamma di materiali disponibili.