Per evitare mastiti alle vacche e tutelare i consumatori, i capezzoli delle mucche e gli impianti di mungitura vengono disinfettati con apposite sostanze acide, che però possono creare problemi all’impianto di mungitura.

La mungitura e il rischio di mastite

L’introduzione dei robot di mungitura all’interno degli allevamenti di vacche da latte ha migliorato sensibilmente non solo la produttività delle bovine, ma anche la loro salute.

Una delle principali malattie che affliggono gli animali negli allevamenti é infatti la mastite, una infezione della ghiandola mammaria causata da batteri che penetrano nei tessuti attraverso i capezzoli.

La mastite, a seconda della gravità, può influire sulla qualità e quantità del latte prodotto e portare anche alla morte dell’animale se non curata correttamente. Ecco perché la prevenzione delle mastiti é uno degli obiettivi di ogni allevatore.

Il robot di mungitura, più correttamente definito sistema di mungitura volontaria (smv), riduce l’incidenza di questa patologia.

Se nell’immaginario collettivo la mungitura avviene ancora a mano, con sgabello e secchio, le macchine per la mungitura hanno ormai soppiantato da decenni il lavoro manuale dell’operatore.

E negli allevamenti più grandi e tecnologici, i robot per la mungitura volontaria sono ormai la norma. È l’animale che quando sente il bisogno di essere munto si porta autonomamente all’interno del box dove avviene l’operazione.

Nonostante esistano diversi tipologie di robot, le fasi di mungitura sono uguali per tutti i sistemi. La vacca entra nel box, un sensore (laser, ad ultrasuoni o a contatto) guida un braccio robotico che procede alla pulizia dei capezzoli.

Questa può avvenire per mezzo di spazzole controrotanti, che hanno anche il pregio di stimolare la lattazione, oppure attraverso prendicapezzoli all’interno dei quali vengono immesse aria compressa e acqua calda per detergere la pelle dell’animale.

Le macchine più recenti hanno prendicapezzoli in grado di lavare il capezzolo e al contempo eliminare i primi getti di latte tramite una linea dedicata.

In ogni caso, al termine della mungitura, il capezzolo dell’animale viene pulito da un getto di disinfettante che ha lo scopo di prevenire il moltiplicarsi di batteri che potrebbero penetrare all’interno della ghiandola mammaria e causare la mastite.

Robot da mungitura: le criticità

La precisione del robot e i suoi sistemi di pulizia integrati sono in grado di prevenire le mastiti meglio di quanto potrebbe fare un operatore.

E’ essenziale tuttavia che il robot di mungitura venga mantenuto pulito e che filtri, spazzole e altri accessori vengano cambiati secondo le indicazioni del costruttore.

Una delle parti soggette ad usura a cui non si presta la dovuta attenzione è la valvola del liquido disinfettante. Si utilizzano infatti solitamente prodotti acidi (a base di cloro, acido lattico e glicolico, per citarne alcuni) in forma spesso concentrata, che vengono diluiti dal robot per la sanificazione dei capezzoli.

Sostanze corrosive che nel lungo periodo possono erodere le parti metalliche dell’impianto, come quelle in acciaio.

Per preservare la salute delle bovine e la qualità del prodotto è poi di essenziale importanza la pulizia dell’impianto di mungitura, sia che si operi con quelli classici, sia che si adoperino gli svm.

Nell’impianto infatti si formano depositi e incrostazioni (la cosiddetta pietra di latte) che devono essere eliminati per evitare la proliferazione di batteri.

Anche in questo caso vengono utilizzate soluzioni acide (a base ad esempio di acido nitrico e acido fosforico) per detergere gli impianti di mungitura.

Soluzioni che però, come visto precedentemente, hanno l’inconveniente di intaccare le parti metalliche dell’impianto.

Meglio allora affidarsi a valvole in plastica resistente alle soluzioni acide, come quelle prodotte da ASV Stubbe. Versatili e precise, le valvole in Pvc, Pp e Pvdf permettono il controllo dei flussi all’interno degli impianti senza dare problemi di ossidazione o corrosione.

ASV Stubbe produce una vasta gamma di soluzioni, dalle valvole a sfera e a membrana, fino ad arrivare a pompe e flussimetri.

Prodotti che possono rimanere a contatto con soluzioni acide senza deteriorarsi. La tecnologia ideale per chi vuole avere un pensiero in meno in stalla e dedicarsi alla produzione, senza la preoccupazione della manutenzione delle valvole.