Il recupero di metalli preziosi dai RAEE, cioè i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, è una pratica che comporta vantaggi economici e ambientali. A un anno dall’entrata in vigore del sistema Open Scope, che ha riconfermato la normativa già vigente, allargandola anche ad apparecchiature prima non contemplate, il recupero dei dispositivi tecnologici ormai in disuso (chiamati e-waste) è in crescita.

Il riciclo dei RAEE

Tutti i prodotti tecnologici alla fine del loro ciclo di vita devono essere adeguatamente trattati dividendo le diverse parti e gestendo ciascuna di esse nel modo più adeguato per garantirne il recupero.

Questo ha due vantaggi: da un lato evita che i metalli contenuti nei dispositivi, in particolar modo nelle schede madri, siano dispersi nell’ambiente e portino inquinamento, dall’altro permette di recuperare quantità significative di elementi preziosi. Un vantaggio notevole, considerato che le miniere presenti in natura non sono inesauribili e che l’estrazione dei materiali è costosa.

Come avviene il recupero di metalli preziosi

I metalli preziosi (oro, argento, palladio, rame…) sono contenuti in tutti i dispositivi tecnologici: frigoriferi, televisori, computer e lampadine.
Il recupero avviene attraverso sistemi diversi, con un impatto ambientale non sempre ridotto.

Data l’importanza crescente del recupero dei RAEE, dovuta al diminuire delle risorse e all’aumentare della quantità di rifiuti tecnologici, per il recupero dei metalli preziosi sono allo studio sistemi sperimentali a basso impatto ambientale.

Al momento i sistemi più diffusi sono la pirometallurgia o l’idrometallurgia che ha costi energetici più contenuti e un impatto ambientale inferiore.

Tradizionalmente nei processi di recupero dei metalli preziosi vengono spesso impiegati come solventi acidi concentrati o miscele come l’acqua regia. Si tratta di sostanze molto aggressive, che per la sicurezza dei lavoratori e l’efficienza del processo devono essere gestite con attenzione, utilizzando apparecchiature in grado di resistere alla corrosione in ogni componente, dalle valvole per il dosaggio degli acidi ai cestelli e ai contenitori per le soluzioni.

(Fonti: Assolombarda)