Una fase indispensabile in ogni industria dove si producano o si imbottigliano bevande è il lavaggio degli impianti; che si tratti di birrifici, cantine o distillerie, caseifici o industrie di succhi di frutta, è necessario ripulire i tubi e tutti gli spazi dove passa il liquido tramite il lavaggio CIP.
Il lavaggio CIP (clean-in-place), che permette il lavaggio e la sanificazione delle apparecchiature in loco, senza la necessità di smontarle e spostarle altrove.

Come funziona il lavaggio CIP

Dagli impianti per la produzione di alimenti e bevande è necessario rimuovere ogni residuo per evitare che fermenti e si producano batteri e muffe che possono contaminare la produzione e portare a gravi rischi per la salute dei consumatori.

Nel lavaggio CIP l’acqua, addizionata di soluzioni pulenti, viene pompata con forza all’interno dei tubi in un sistema chiuso; la rimozione dei detriti e l’igienizzazione delle apparecchiature è garantita da un intervento che fa leva su effetti diversi: l’effetto meccanico (il liquido ha pressione e velocità adeguate), l’effetto termico (le soluzioni di lavaggio vengono scaldate a 60/70°) e l’effetto chimico (la soluzione, acida o alcalina, contribuisce a rimuovere i depositi).

L’apparecchiatura per il lavaggio CIP è composta da diversi serbatoi che contengono le soluzioni acide o alcaline utilizzate per la pulizia dell’impianto, di pompe per il pompaggio dei liquidi e di valvole pneumatiche per il collegamento.

Il sistema deve essere progettato in modo da evitare la presenza di punti di ristagno ed è necessario che siano rispettati rigorosamente i parametri di temperatura, pressione, velocità del flusso, concentrazione dei detergenti.

I sistemi di lavaggio Cip sono pratici e anche ecologici perché l’acqua del risciacquo finale viene recuperata.

Tante variabili per il lavaggio CIP

Ogni sostanza ha la sua specificità e la composizione della soluzione detergente deve essere scelta in base alla natura del liquido che passa nei tubi.

In ogni applicazione si trovano diverse specificità: nella lavorazione del latte, per esempio, i depositi sono molto tenaci; nelle distillerie bisogna prestare attenzione al rischio d’esplosione legato alla presenza di un materiale infiammabile, nei succhi di frutta la fermentazione è molto forte.

A seconda del contesto, si può scegliere un lavaggio CIP manuale, più economico, oppure automatizzato. In ogni caso per l’impainto doi lavaggio è necessario scegliere valvole in plastica resistenti alla corrosione.