Nell’industria sono coinvolti fluidi altamente corrosivi, come nel caso dei processi galvanici, nei quali delle superfici metalliche vengono rivestite con materiali che aggiungono loro nuove proprietà.

Il processo galvanico

Le superfici che devono essere sottoposte ai processi galvanici devono essere pulite perfettamente per poter accogliere nel migliore dei modi il rivestimento. Nel corso della sgrassatura, che sia chimica o elettrolitica, si utilizzano soluzioni detergenti più o meno diluite che, in ogni caso, risultano corrosive.

Nella fase di decappaggio si eliminano dal prodotto da trattare le tracce alcaline e si rimuove l’ossidazione superficiale, solitamente utilizzando acido solforico o cloridrico. È uno dei processi in assoluto più gravosi dell’industria.

Una volta ripulito perfettamente il materiale, si passa alla deposizione del rivestimento metallico. A questa seguono le operazioni di finitura, che servono per rendere liscia e levigata la superficie trattata, e per concludere il materiale rivestito viene passato in forno per fare asciugare il rivestimento.

Manometri e separatori per acidi

Gli impianti dove avviene il trattamento galvanico si presentano come un insieme di vasche riempite con sostanze e soluzioni in prevalenza corrosive nelle quali il materiale da trattare viene fatto passare.

Per controllare la pressione dei fluidi che riempiono le vasche vengono utilizzati dei manometri che devono essere resistenti alla corrosione: per questo motivo non devono avere parti metalliche, come il manometro di ASV Stubbe. Per rendere il manometro ancora più resistente alla corrosione è possibile montare sotto il manometro un separatore MDM-902. Si tratta di un dispositivo che ha esclusivamente il compito di mantenere il manometro a maggiore distanza dal liquido corrosivo.

La parte inferiore del separatore può essere in PVC, PP o PVDF a seconda del liquido col quale entrerà in contatto: il PVC è adatto ad acidi, alcali, detergenti alcol, olio, grassi, idrocarburi alifatici e acqua. Il PP è adatto ad acidi, basi e sali in concentrazioni elevate, mentre i separatori in PVDF resistono anche a sostanze più gravose. La parte superiore del separatore, invece, è in PP caricato in fibra di vetro, che aggiunge resistenza al materiale plastico.